La classifica dei cibi più nocivi

La classifica dei cibi più nocivi

Mancanza di tempo, poca attenzione… Spesso sono questi i motivi che stanno dietro a scelte sbagliate in fatto di alimentazione. In una società che si orienta sempre più verso il consumo di cibi già pronti, preconfezionati o geneticamente modificati, bisogna essere molto attenti nella scelta di ciò che si mangia. Questi sono cibi potenzialmente dannosi (anzi, nocivi).

Vediamo la classifica dei cibi più nocivi per la nostra salute

  1. PRODOTTI A LUNGA CONSERVAZIONE. Per esempio alcuni derivati del latte, la maionese, i cibi in scatola, i salumi. La ragione è la presenza in essi dei nitrati, aggiunti per preservare il colore e conservanti. Purtroppo queste sostanze sono cancerogene se assunte in dosi considerevoli. Essendo impiegate in moltissimi prodotti diversi, l’assunzione può facilmente raggiungere i livelli di rischio.
  2. I GRASSI. Particolarmente pericolosi sono i grassi che hanno subito un surriscaldamento o sono stati addirittura bruciati. Ad esempio quelli utilizzati per la frittura per più di una volta. Un alto contenuto di grassi nei cibi aumenta le possibilità di insorgenza del tumore alle ghiandole mammarie, al pancreas e al intestino crasso. Sono poco sicuri anche gli alimenti sottoposti più di una volta a trattamento termico. In altre parole, sarebbe corretto consumare solo cibi appena cucinati e non riscaldati.
  3. LE FARINE BIANCHE, soprattutto le più raffinate, si collocano decisamente tra i primi posti nella classifica dei cibi più nocivi. Per intenderci, il filoncino di pane bianco non è un cibo sano.
  4. LO ZUCCHERO ottenuto da processi industriali di raffinazione. La sua nocività è ormai piuttosto notoria, tanto da non richiedere particolari spiegazioni. Il binomio “zuccheri raffinati + farina bianca” è quindi una strada certa per dirigersi verso il diabete mellito, malattie di tipo cardiovascolare, obesità, o addirittura cancro ed altri spiacevoli problemi.
  5. OLI VEGETALI, dai quali, durante i processi di raffinazione, si perdono assolutamente tutte le sostanze biologicamente attive, che sono proprio quelle che impediscono la lunga conservazione (inclusa la vitamina E, un potente antiossidante).
  6. RISO BIANCO (non integrale), diventato nell’ultimo decennio il secondo “pane”, ma dal quale, nel processo di lavorazione industriale (sbramatura), si eliminano il germe e i rivestimenti glumeali. In realtà si tratta quindi di amido concentrato, cioè solo carboidrati di facile assimilazione.