Il DNA è nelle nostre mani

DNA - il destino è nelle nostre mani. Possiamo creare il nostro “percorso”

Il DNA, riposto nella parte più minuscola delle nostre cellule, è veramente l’unico fattore nel determinare chi siamo e chi diventeremo? Molti di noi nutrono questa convinzione, basata sui dogmi della biomedicina. A volte è più facile pensare che la nostra esistenza sia controllata da cose al di fuori della nostra capacità di cambiarle. Ma il DNA è nelle nostre mani.

La verità è che … non siamo vittime di un destino trasmesso attraverso il passaggio di geni associati agli attributi genealogici – dimostrato scientificamente! Oggi ricerche d’avanguardia nel campo dell’epigenetica e della biofisica dimostrano che il flusso di informazioni nei processi organici parte solo da un segnale esterno, passando poi ad una proteina regolatrice, e arrivando soltanto dopo al DNA, all’RNA e al prodotto finale, cioè alle proteine. Queste proteine controllano i campi elettromagnetici ambientali e possono modellare la salute e il destino dei sistemi biologici. Quindi, anche se geni specifici sono in relazione al comportamento e ai caratteri di un organismo, questi non si attivano finché qualcosa non li fa scattare.

I geni sono memorie fisiche delle esperienze apprese dall’organismo. Sono dinamici e reattivi perché rispondono a tutto ciò che facciamo, pensiamo, sentiamo. Siamo noi ad attivarli e a disattivarli. Gli agenti esterni sono responsabili di varie patologie, ma ciascuno di noi ha un ruolo attivo nell’essere artefice del proprio stato di salute. La malattia è il prodotto di un processo che parte dalle emozioni e pensieri della persona, strettamente interconnessi con i fattori patogeni presenti nell’ambiente, che diventano un aggravante.

I nostri comportamenti modificano l’espressione del nostro DNA. Negli anni ‘80 quando Bruce Lipton, biologo cellulare e autore di best seller internazionali, quali la Biologia delle Credenze, scopri che è la membrana cellulare ad essere il vero cervello della cellula, le sue ricerche di frontiera suggerivano che i segnali propagatori delle emozioni sono la principale causa nello sviluppo della malattia. Le ricerche in questo campo hanno dimostrato come lo stress, l’alimentazione, le credenze, le tossine e tanti altri fattori attivano in maniera differente la chimica cellulare, che ha sua volta regola l’espressione dei geni.

Ci sono tantissime prove riguardo il fatto che gli aspetti fisici di DNA possono essere modellati dall’intenzione umana sotto forma di generazione di emozioni e pensieri positivi (Atkinson, Tomasino, 2003). Quando la mente cambia, la biologia ne viene assolutamente influenzata. Le emozioni, sia consce che inconsce, non hanno solo un impatto neurochimico sulla salute, ma sono forze di campo che toccano ogni dimensione della vita. Quando proviamo emozioni negative, sperimentiamo stress e le nostre riserve di energia vengono reindirizzate per affrontare questi processi, piuttosto di concentrarsi sulla salute fisica. Uno stress prolungato, cronico, altera l’equilibrio neurovegetativo tra sistemi simpatico e parasimpatico, causando un campo elettromagnetico disorganizzato è quindi malessere. Al contrario, quando attiviamo intenzionalmente sentimenti positivi, permettiamo all’energia del biocampo di aiutarci a guarire.

I neuroni traducono le informazioni interne ed esterne in profili chimici, che controllano tutte le cellule del corpo. La creazione intenzionale di pensieri ed emozioni positive in relazione a ciò che viviamo diventa l’tassativo per una vita sana e felice.

Non siamo “destinati” ad un percorso, ma siamo in grado di creare il nostro “destino” tra infiniti “potenziali”. Il DNA è nelle nostre mani e siamo noi a creare il nostro futuro!