
OGM significa “organismo geneticamente modificato”. Sono organismi il cui materiale genetico è stato modificato artificialmente: per esempio, la resistenza di una pianta ad una malattia, un insetto o alla siccità, o ancora un aumento della produttività. Quindi parliamo di alimenti geneticamente modificati.
Questo è un argomento difficile. Ci sono molti pro e contro. Tuttavia penso che tutti avete notato un graduale ma costante declino della salute generale della popolazione. Ci sono molti fattori che vanno considerati ma credo che il problema dipende principalmente dalla ridotta qualità dei nostri cibi.
Quali sono gli OGM che mangiamo?
Il mais, le mele, i broccoli, le patate, i cetrioli, le zucche, i meloni, il grano, il latte, la soia, la colza, il caffè, e la barbabietola da zucchero ecc.
Effetti del consumo di alimenti geneticamente modificati (OGM)
Le piante vengono modificate con geni estranei in modo da diventare resistenti ai pesticidi o agli insetti. In un frammento di DNA (plasmide) si inseriscono due geni, uno tossico per l’insetto (per esempio la piralide del mais) e uno resistente a un antibiotico. Il plasmide è trasferito in un batterio che è in grado di introdursi nel genoma delle piante. I batteri per i quali il processo è riuscito vengono selezionati poiché sono gli unici che sopravvivono in un liquido di coltura che contiene l’antibiotico. Fra gli effetti negativi si deve citare proprio il problema della resistenza agli antibiotici; poiché le piante vengono poi consumate, potrebbero rendere inefficaci le cure antibiotiche praticate sull’uomo per debellare malattie infettive; oppure si potrebbero sviluppare allergie da prodotti geneticamente modificati.
L’Italia rientra tra i paesi che vietano la coltivazione di OGM, ma che, per soddisfare il fabbisogno nazionale di tali prodotti, ne permettono l’importazione massiccia da paesi esteri nei quali non esistono vincoli alla coltivazione. Infatti, l’Italia è un forte importatore di mangimi OGM per il fabbisogno del settore zootecnico: nel 2017, l’87% del mangime venduto in Italia era costituito da OGM, tra cui il mais e la soia. Analoga è la situazione del cotone usato per l’abbigliamento, anch’esso costituito, nel 2017, per il 70% da cotone OGM.