
L’acqua possiede solo 2 proprietà: la QUANTITÀ e la QUALITÀ
1. QUANTITÀ = “disturbi da disidratazione”
Se all’organismo non arriva abbastanza acqua per assicurare lo svolgimento dei suoi processi biologici si viene a creare una situazione di disidratazione.
Se si scende al di sotto del fabbisogno fisiologico (30ml per chilogrammo di peso corporeo) i processi metabolici di tutti gli organi e apparati subiscono un’alterazione e si rende difficoltosa l’attività degli apparati responsabili dell’escrezione delle tossine : respiratorio, digerente, urinario, tegumentario e linfatico.
Senz’acqua l’uomo è capace di sopravvivere non più di 3 giorni, poiché i processi metabolici cellulari possono avvenire esclusivamente in presenza di acqua. Anche durante il digiuno totale la scissione delle sostanze nutritive continua a generare prodotti di scarto, i quali, in mancanza d’acqua, permangono nel sangue e, poiché sono tossici, avvelenano tutto l’organismo. Vale la pena qui ricordare che anche l’eccessiva idratazione e nociva, poiché determina un carico eccessivo per il cuore e intensifica i processi di scissione delle proteine.
Il fabbisogno giornaliero di acqua dipende anche dalle condizioni ambientali e dalla tipologia di attività svolta. In normali condizioni, per mantenere l’equilibrio idrico occorre introdurre nell’organismo 1,5 – 2 litri d’acqua al giorno, sia in forma libera che è legata.
È molto importante rispettare questa raccomandazione. Di mattino e poi consigliabile bere più acqua – possibilmente circa 500 ml acqua tiepida, a digiuno – per ricostituire le riserve idriche dell’organismo perse durante la notte.
2. QUALITÀ = “disturbi da cattiva qualità dell’acqua”
Un secondo tipo di disturbi può essere ricondotto al cosiddetto gruppo delle malattie da cattiva qualità d’acqua. Sono le malattie di origine:
- Parassitaria
- Batterica
- micotica
- e le infezioni virali trasmissibile attraverso l’acqua, come ad esempio gli agenti responsabili dell’epatite A, della dissenteria, della salmonellosi, della febbre tifoide e persino la lamblia, che vivono tutti nell’acqua.
Inoltre va considerato ogni possibile composto chimico, di cui più noti sono:
- Cloro
- Nitrati
- Nitriti
- Pesticidi
- diverse tossine e i fertilizzanti chimici che dai campi penetrano nelle falde acquifere
Queste sostanze diventano potentissimi veleni a cui il nostro organismo e regolarmente sottoposto. Non risolvono il problema le acque filtrate con osmosi inversa : affinché l’acqua così elaborata si mantenga, infatti, deve essere trattata con anidride carbonica o altri agenti conservanti e quindi arricchita di antisettici e stabilizzatori e cessa di essere un prodotto naturale.
Sapevi che…
L’organismo di chi beve acqua di rubinetto può ricordare un filtro che nell’arco di una vita non fa che filtrare scorie chimiche, stimate complessivamente fra gli 80 e i 100 kg!
Se dovessimo filtrare le 35 tonnellate d’acqua che mediamente una persona consuma in una vita estrarremmo circa 420 bicchieri di metalli pesanti e tossine!