
1. Non bere eccessivamente durante e dopo i pasti.
Se introduciamo grosse quantità d’acqua mentre mangiamo, innanzitutto riduciamo la masticazione andando così a creare un ulteriore sovraccarico per lo stomaco. In secondo luogo, così facendo la saliva, ricca di importanti enzimi per la predigestione del cibo, viene condotta nello stomaco, mentre i suoi enzimi sono attivi soltanto in un ambiente alcalino e non acido come quello dello stomaco. Pertanto la saliva che finisce nello stomaco non solo non ha potuto compiere la sua funzione nella bocca, ma va anche a neutralizzare l’acidità dello stomaco.
Va inoltre considerato che bevendo durante il pasto si finisce per ingurgitare molto più cibo di quanto non sia necessario per raggiungere la sazietà. Il volume dello stomaco è di circa 350 ml in condizioni normali, non dilatato. Ma se si distendono le pieghe dello stomaco questo volume può aumentare.
Proprio al di sotto dello stomaco si trova il pancreas, sul quale uno stomaco dilatato (quindi di maggiore volume) andrà ad esercitare una pressione, alterando la sua microcircolazione. Pertanto durante il pasto non è consigliabile bere molto. È molto meglio bere acqua prima del pasto (15-30 minuti), quando lo sfintere esofageo è ancora socchiuso e l’acqua può filtrare giù nell’intestino.
2. Bere dopo lo svuotamento gastrico
Lo stomaco è in condizione di accogliere liquidi circa dopo 2-3 ore dall’assunzione di cibi costituiti da carboidrati, e circa dopo 4-5 ore dopo quelli proteici. Questo lasso di tempo è influenzato dalla quantità di grassi assunti e dal volume totale del cibo ingurgitato. Una certa variabilità è anche legata alla costituzione del singolo individuo. Se proprio si ha sete dopo avere mangiato, si possono bere 100-150 ml di acqua tiepida, oppure, ad esempio, del tè non zuccherato.
3. Non aspettare che arrivi la sete intensa
Una seria carenza d’acqua nell’organismo è molto pericolosa. Gli yogi ritengono che la maggioranza delle malattie derivi da una mancanza d’acqua. La pelle è un apparato escretorio attraverso il quale si espelle una quantità mastodontica di tossine. La somma dei liquidi assunti da una persona sana deve essere tale da permettere l’espulsione di non meno di un litro di urina al giorno. Il colore dell’urina deve essere paglierino; se si fa più scuro, provate a bere di più.
4. La quantità d’acqua che occorre bere
Bevendo in una sola volta un litro d’acqua mettiamo sotto stress diversi organi in un colpo solo. Dallo stomaco viene lavato via il succo gastrico che è secreto quasi continuamente come forma di barriera protettiva dai microorganismi che vi giungono dalla bocca; l’ambiente acido ne uccide la maggior parte, ma noi, così facendo, rimaniamo sguarniti per un determinato intervallo di tempo. Dopodiché il flusso d’acqua che ha inondato lo stomaco dilava l’intestino tenue, trascinando con sé parti di cibo non ancora ben digerito, disturbando in tal modo la digestione stessa.
Questo cibo nell’intestino genera fermentazione. Proseguendo, la grande quantità di acqua ingerita in una sola volta passa al sangue, dando un forte sovraccarico a cuore e reni. Limitate quindi la quantità d’acqua ingerita ad un bicchiere per volta. Si dà qui per inteso che l’acqua presa in considerazione è solo ed esclusivamente in forma pura e libera, non in forma di succhi o altro.
Un’eccezione a questa regola si può ammettere in condizioni di forte perdita di liquidi: dopo un’intensa attività fisica o dopo un sauna o un bagno turco. Ma anche in tale situazione la cosa migliore da fare è bere un bicchiere d’acqua alla volta distanziando ciascun bicchiere di 10-20 minuti dal precedente. È buona norma portare sempre con sé una bottiglietta d’acqua, specialmente nei periodi caldi dell’anno.
5. La temperatura ideale
La temperatura dell’acqua dev’essere leggermente inferiore alla temperatura ambiente (non meno di 15-20° ). L’acqua molto calda irrita le mucose ed erode lo strato protettivo. Bere bevande bollenti aumenta quindi il rischio di edemi della laringe e dell’esofago.
Introdurre liquidi troppo freddi, oltre alle note malattie da raffreddamento, può anche favorire l’indebolimento delle difese
immunitarie. Consigliamo di bere ogni mattino, appena svegli, un bicchiere di acqua tiepida. Quest’abitudine mattutina ci libera dalle tossine accumulatesi durante la notte e prepara lo stomaco ad accogliere la colazione. A sua volta ne beneficia il fegato, che si libera della bile in eccesso, e l’intestino crasso. Questa prassi, se praticata con regolarità, permette di sconfiggere anche le costipazioni intestinali più difficili. È consigliabile ripetere la stessa operazione un’ora prima del sonno notturno. Il vostro organismo vi premierà facendovi sentire più energici e attivi il giorno seguente.
6. Quanto bere
La quantità di acqua che serve al nostro corpo viene calcolata in modo molto semplice. Il nostro fabbisogno da coprire è di 30 ml per chilo di peso corporeo. Per esempio, una persona di 50 kg dovrà bere intorno a 1,5 l di acqua al giorno (30ml x 50 kg = 1500 ml